giovedì 31 gennaio 2019

Carmelo Ciniglio: un articlo da Famiglia Cristiana

Riporto un articolo dal noto periodico, nella speranza che vi emozioni e vi induca alla riflessione, come è avvenuto per me.
 
Dal giornale  Famiglia Cristiana     12/01/2019

Lettera a Salvini di un'immigrata africana

«La faccia cattiva la dedichi ai potenti che occupano casa mia»

«Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. Dipinta dei colori della rabbia. La sua voce, poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra è finita la pacchia. Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura.
Chi sono? Non le dirò il mio nome. I nomi, per lei, contano poco. Niente. Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo clandestini.
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. Lo dico subito. Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Lo conosce il Delta del Niger? Non credo. Eppure ogni volta che lei sale in macchina può farlo grazie a noi. Una parte della benzina che usa viene da lì.
Io vivevo alla periferia di Port Harkourt, la capitale dello Stato del Delta del Niger. Una delle capitali petrolifere del mondo. Vivevo con mia madre e i miei fratelli in una baracca e alla sera per avere un po’ di luce usavamo le candele. Noi come la grande maggioranza di chi vive lì.

È dura vivere dalle mie parti. Molto dura. Un inferno se sei una ragazza. Ed io ero una ragazza. Tutto è a pagamento. Tutto. Se non hai soldi non vai a scuola e non puoi curarti. Gli ospedali e le scuole pubbliche non funzionano. E persino lì, comunque, se vuoi far finta di studiare o di curarti, devi pagare. E come fai a pagare se di lavoro non ce ne è? La fame, la miseria, la disperazione e l’assenza di futuro, sono nostre compagne quotidiane.
È pronto a dire che non sono fatti suoi, vero?
Sono fatti suoi, invece.
Il mio paese, la regione in cui vivo, dovrebbe essere ricchissima visto che siamo tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. E invece no. Quel petrolio arricchisce poche famiglie di politici corrotti, riempie le vostre banche del frutto delle loro ruberie, mantiene in vita le vostre economie e le vostre aziende.
Il mio paese è stato preda di più colpi di stato. Al potere sono sempre andati, caso strano, personaggi obbedienti ai voleri delle grandi compagnie petrolifere del suo mondo, anche del suo paese. Avete potuto, così, pagare un prezzo bassissimo per il tanto che portavate via. E quello che portavate via era la nostra vita.
Lo avete fatto con protervia e ferocia. La vostra civiltà e i vostri diritti umani hanno inquinato e distrutto la vita nel Delta del Niger e impiccato i nostri uomini migliori. Si ricorda Ken Saro Wiwa? Era un giovane poeta che chiedeva giustizia per noi. Lo avete fatto penzolare da una forca.…
Le vostre aziende, in lotta tra loro, hanno alimentato la corruzione più estrema. Avete comprato ministri e funzionari pubblici pur di prendervi una fetta della nostra ricchezza.
L’Eni, l’Agip, quelle di certo le conosce. Sono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. Con quei soldi noi avremmo potuto avere scuole e ospedali. A casa, la sera, non avrei avuto bisogno di una candela.…
Sarei rimasta lì, a casa mia, nella mia terra.
Avrei fatto a meno della “pacchia” di attraversare un deserto. Di essere derubata dai soldati di ogni frontiera e dai trafficanti. Di essere violentata tante volte durante il viaggio. Avrei volentieri fatto a meno delle prigioni libiche, delle notti passate in piedi perché non c’era posto per dormire, dell’acqua sporca e del pane secco che ti davano, degli stupri continui cui mi hanno costretta, delle urla strazianti di chi veniva torturato.
Avrei fatto a meno della vostra ospitalità.

Nel suo paese tante ragazze come me hanno come solo destino: la prostituzione. Lo sapete. E non fate niente contro la nostra schiavitù anzi la usate per placare la vostra bestialità. Io sono riuscita a sfuggire a questo orrore, ma sono stata schiava nei vostri campi. Ho raccolto i vostri pomodori, le vostre mele, le vostre arance in cambio di pochi spiccioli e tante umiliazioni.
Ancora una volta, la pacchia l’avete fatta voi. Sulla nostra pelle. Sulle nostre vite. Sui nostri poveri sogni di una vita appena migliore.
Vedo che non ho mai pronunciato il suo nome. Me ne scuso, ma mi mette paura. Quella per l’ingiustizia di chi sa far la faccia dura contro i deboli, ma sa sorridere sempre ai potenti.
Vuole che torniamo a casa?

Parli ai suoi potenti, a quelli degli altri paesi che occupano di fatto casa mia in una guerra velenosa e mai dichiarata. Se ha un po’ di dignità e di coraggio, la faccia brutta la faccia a loro». 

sabato 26 gennaio 2019

Carmelo Ciniglio: Se trentadue anni vi sembran pochi...

Foto: Panorama di Tortona
Se consultate l’Anagrafe dei siti contaminati della Provincia di Alessandria troverete nell’elenco, finalmente, “località Cadano di Carbonara Scrivia” che prossimamente  verrà sottoposta a bonifica.
Su questo argomento, “la bidonata di Carbonara”, abbiamo avuto la possibilità di consultare la stampa locale e nazionale, dal 1986 al 1989, non trascurando le tante altre pubblicazioni come il “GAZZETTINO” di Castelnuovo Scrivia pubblicato da Brunetti, “Ep”(Epidemiologia e prevenzione), “SE”(Scienza ed esperienza), oltre i dati fornitici dall’ARPA.

Tempi devastanti  per l’ambiente tortonese, quelli tra il 1975-1985, dove furono commessi illeciti gravissimi contro l’ambiente, con sicure ripercussioni negative sulla salute dei cittadini. Ci addentriamo appena nella cronaca di quei giorni (a partire dall’8 marzo 1986), perché il nostro obiettivo è altro, quello di cooperare con le istituzioni ed attuare una bonifica totale e definitiva. Merita menzione il coraggio civico e morale degli esponenti del Movimento verde Tortonese, che si sono recati con un escavatore in località Cadano, sulla sponda destra del torrente Scrivia e iniziarono a scavare. Trovarono i bidoni, all’inizio sembravano pochi; poi centinaia, poi migliaia. Alla fine risultarono decine di migliaia.
La gente e le autorità avrebbero dovuto sapere come stavano le cose, visto che molti mesi prima “Il popolo dertonino”,  un settimanale locale di area cattolica, aveva segnalato, con articolo e fotografie, la presenza di bidoni scaricati sulle sponde dello Scrivia proprio in località Cadano e i Vigili Urbani di Tortona avevano fatto dal 20 marzo 1979 al 17 dicembre 1985 una serie di sopralluoghi lungo le sponde del torrente, con 22 denunce, inoltrando ben 9 rapporti alla Magistratura, ai Carabinieri, alla  ASL 72. 

Laura Cima, deputata nelle legislature X e XIV, del gruppo dei Verdi, presentò due interrogazioni relazionate con il sotterramento dei bidoni nel tortonese. La prima riguardava il numero dei bidoni, stimato tra 30-40.000. La seconda chiedeva ragguagli sull’incendio scoppiato in un capannone in località San Guglielmo, situata sulla sponda sinistra dello Scrivia. Fortunatamente la nuvola di fumo tossico  non investì Tortona. La bonifica di bidoni contenenti sostanze volatili in un capannone fu una scelta irresponsabile. 
Le più precise e dettagliate segnalazioni sono state quelle fatte da due amministratori di Carbonara Scrivia, fornite venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 attraverso il  giornale “La Stampa”. La prima intervista è di Flaviano Gnudi, ricca di spunti e segnalazioni, preziosissima per una ripresa della bonifica con criteri più seri di quelli scelti in passato. L’ex cantiere della Castalia, la ditta incaricata della bonifica, ha tutta l’aria di abbandono e di un lavoro non finito, con una recinzione malandata, che comprende un’area di circa 4 ettari, ma c’è un area esterna a questa recinzione di circa 6 ettari, anch’essa da bonificare secondo Gnudi. La giornalista Maria Teresa Marchese, a cui riconosciamo serietà e professionalità, sostiene come sicura la cifra di 20.000 bidoni bonificati da Castalia. I conti non tornano se rammentiamo quanto dichiarato da Laura Cima in Parlamento, che sicuramente avrà usufruito di dati forniti dal Ministero competente.

Altrettanto preziosa la dichiarazione di Mario Mantelli, sindaco di Carbonara nel 2010. In poche parole ha riassunto lo sconforto che lo pervadeva: “ Castalia, una ditta sorta ad hoc per la bonifica, nonostante i costi altissimi, non ha completato il lavoro, lasciando monticelli (sospetti, riteniamo noi)), una  struttura di cemento (costosa, inutile, demenziale), due laghi pericolosi e bidoni”. Nell’intervista Mantelli accenna agli aspetti economici con preoccupazione. Segue una dichiarazione di Claudio Coffano, dai toni più rassicuranti, che vorremmo condividere ma non ci riusciamo. Fino a poco prima dell’anno 2000 percorrendo a piedi il tratto Tortona-Villalvernia bidoni non si vedevano, dopo una esondazione sono comparsi. E possediamo fotografie dove del  corpo cilindrico del bidone appare solo la sua estremità superiore, altri presentano il corpo sotterrato a metà. E la conoscenza del loro contenuto, ormai stratificato in lamine concentriche, ci rattrista perché ha avuto tutto il tempo per compiere danni alla salute.

Foto: Alessandrianews.it
Dietro il primo laghetto artificiale, formatosi per il lavoro con l’escavatore, sorge un promontorio con una vegetazione fitta che rende molto difficile percorrerlo e arrivare in cima. Si trovano molti tubi sotterrati come se avessero il compito di sfiatatoi, che abbiamo fotografati.
Località Cadano è l’unico problema dello Scrivia? Per carità, il torrente ha i suoi problemi vecchi e più recenti: una discarica sulla sponda destra del torrente; Brunetti continua a sostenere, in seguito a osservazioni ed esperienze personali che esistono due località, fra la “Martina” e la “testa bianca”, che meriterebbero una caratterizzazione attenta in quanto, negli anni  ’81-‘82, c’era un viavai notturno di camion e la flora per anni era praticamente scomparsa.
Le motivazioni per sostenere ed esigere un miglioramento dello stato di salute del torrente Scrivia sono inderogabili. L’Osservatorio propone di ricorrere a una strategia politica e amministrativa per la riqualificazione dello Scrivia racchiusa nel CONTRATTO DI FIUME che coinvolge tutte le amministrazioni rivierasche lungo l’asta del torrente. 

Tortona 23/01/2019          

CARMELO  CINIGLIO
Presidente Osservatorio Ambientale Comunale

venerdì 18 gennaio 2019

Congresso 2019 - le mozioni dei candidati

Riportiamo qui le parole del Segretario Provinciale, Fabio Scarsi:

Cari iscritti,
per consentirvi una più consapevole scelta nei prossimi appuntamenti congressuali, in allegato vi trasmetto copia delle sintesi delle mozioni dei candidati alla segreteria nazionale del partito.
Con i miei migliori saluti
Il segretario provinciale del PD di Alessandria
Fabio Scarsi

Di seguito è possibile accedere e scaricare alle singole mozioni per ciascun candidato:



Infine, ecco le date da ricordare per il percorso congressuale:

La Convenzione nazionale del Partito Democratico è convocata per il giorno 2 febbraio 2019.
Le Convenzioni provinciali si dovranno svolgere il 29 o il 30 gennaio 2019
La data di svolgimento dell’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale è fissata per il giorno 3 marzo 2019. Si vota dalle ore 8,00 alle ore 20,00.