lunedì 14 ottobre 2019

SANITA' - QUATTRO DOMANDE ALLA MAGGIORANZA

Sanità - Quattro domande alla maggioranza

Sanità in provincia di Alessandria
QUATTRO DOMANDE ALLA MAGGIORANZA E AI SINDACI DI DESTRA SU ORTOPEDIA, RETE PEDIATRICA, PUNTO NASCITE CASALE E ANESTESISTI.

Mettiamo al bando le polemiche politiche dell'opposizione ( le mie) e la propaganda della maggioranza (la triade Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia) e facciamo luce su alcune vicende fondamentali per la sanità pubblica in provincia nei Alessandria. Il mio vincolo è che in minoranza non posso che fare domande non avendo a disposizione i numeri per compiere delle scelte. Noi la chiamavamo "razionalizzazione" mentre la destra alessandrina la chiamava "tagli". Ebbene, riflettiamo su quello che è  rimasto, che  va difeso e che è meno di quello che Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia intendono garantire.

Faccio quattro domande:
La prima domanda è: "Quali sono le condizioni delle Ortopedie ospedaliere di Novi Ligure, Tortona, Acqui Terme e Casale Monferrato e quali prospettive hanno a medio termine?
La seconda domanda è: "Il "Cesare Arrigo" è una eccellente struttura per le risposte ai bisogni di salute dei minori ma in quali condizioni versa la rete pediatrica provinciale?
La terza domanda è: "Esistono reali criticità sul Punto nascite di Casale Monferrato? A prescindere la numero dei parti, il personale è sufficiente? Quali soluzioni sono previste per dare futuro a quel Punto nascite?
La quarta domanda è: "Il numero degli anestesisti è quello necessario per la normale attività della nostra rete ospedaliera?

giovedì 19 settembre 2019

ASSEMBLEA ISCRITTI 24-9-2019 ORE 21





La Segreteria del Partito Democratico di Tortona convoca l’Assemblea degli iscritti, con la presenza del Segretario Provinciale Fabio Scarsi, per martedì 24 settembre 2019 alle ore 21 presso la sede del circolo di via Zenone 22, per aprire un confronto tra gli iscritti alla luce delle dichiarazioni rilasciate a giornali e televisioni dal Senatore Matteo Renzi in merito alla sua intenzione di uscire dal Partito Democratico per fondare un nuovo soggetto politico.

giovedì 12 settembre 2019

NUOVO ASSETTO COORDINAMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI TORTONA




Lunedì 9 settembre l’Assemblea degli iscritti al Partito Democratico di Tortona di è riunita per definire il nuovo assetto del Coordinamento (ex Segreteria di Circolo).


Coordinatore Claudio Scaglia

Vice Coordinatore Gianfranco Agosti

Tesoriere Franco Pugno


Membri del Coordinamento

Cavanenghi Giovanna

Fontana Giovanna

Marino Rosa

Mazzoni Francesca

Pavel Anca

Semino Gianfranco

Invitati permanenti

Tesoriere Franco Pugno

Capogruppo PD Consiglio Comunale Marcella Graziano

domenica 23 giugno 2019

'I REATI PENALI IN ITALIA, CARCERE COME LUOGO DI RIEDUCAZIONE, I DIRITTI UMANI, LEGITTIMA DIFESA'



DOMENICA 23 GIUGNO

ore 18.00 "I reati penali in Italia, carcere come luogo di rieducazione, i
diritti umani, legittima difesa"
- dott.ssa Elena Lombardi Vallauri, direttrice
Casa di Reclusione "San Michele"e volontari dell'Associazione "Terre di mezzo"

ore 20. 00 Apertura Ristorante - Servizio Bar

ore 21.00 Orchestra "Lillo Baroni"

venerdì 21 giugno 2019

TORTONA DOPO IL 26 MAGGIO: CONTINUITA' E DISCONTINUITA' NEL GOVERNO DELLA CITTA'

SABATO 22 GIUGNO
 
ore 18.00 "Tortona dopo il 26 maggio: continuità e discontinuità nel
governo della città"
- Il giornalista Stefano Brocchetti intervista i protagonisti
FEDERICO CHIODI, SINDACO DI TORTONA - GIANLUCA BARDONE, EX SINDACO DI TORTONA
 
ore 20.00 Apertura Ristorante - Servizio Bar
 
ore 21.00 Orchestra "Graziella Group"

giovedì 20 giugno 2019

IL PARTITO DEMOCRATICO DOPO IL 26 MAGGIO

VENERDI' 21 GIUGNO 

ore 18.00 "Il Partito Democratico dopo il 26 maggio" - dibattito - partecipano
l'On. Davide Gariglio, il Consigliere Regionale Domenico Ravetti e il Segretario
Regionale Paolo Furia
 
ore 20.00 Apertura Ristorante - Servizio Bar
 
ore 21.00 Serata musicale "Quel motivetto che ti piace tanto" - Spigoli 'n'
Swing

mercoledì 19 giugno 2019

"MIGRANTI: QUALE DESTINO OGGI?"




Domani,  giovedì 20, alla Festa de l’Unità, giornata all'insegna dell'integrazione.

Alle 18,30 Fabio Gandi e Mirella Baretta racconteranno l'esperienza di accoglienza dei migranti di Villa Ticinum a Tortona e le difficoltà che le leggi restrittive del governo gialloverde hanno creato ai processi di integrazione dei richiedenti asilo.

Alle ore 21 il Partito Democratico organizza una serata dedicata alla comunità rumena - forte di circa 1.600 residenti nella nostra città - con balli e piatti tipici della cucina rumena.

Se è vero che l'economia di Tortona non può più prescindere dall'apporto di una comunità in larghissima parte laboriosa e pacifica, è anche vero che i rumeni, cittadini europei come noi, rimangono ai margini della vita istituzionale ed amministrativa di Tortona, senza peso e rappresentanza politica, con pochi iscritti alle liste elettorali del Comune.
La serata è un contributo che il Partito Democratico vuole dare al confronto e alla conoscenza di una cultura e di una storia che è parte integrante dell'Europa.

Il Partito Democratico vigilerà affinché la nuova amministrazione continui nel processo di riconoscimento e riconoscenza a tale comunità, considerandola, senza tentennamenti e pregiudizi, una risorsa della città e favorendone le occasioni di scambio culturale e di piena integrazione.

Vi aspettiamo !!!

venerdì 3 maggio 2019

Elezioni Comunali 2019: CV e casellari dei Candidati

In base a quanto disposto dalla legge 9 gennaio 2019, n. 3 "Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici", pubblichiamo qui i curricula vitae e i casellari giudiziari dei Candidati nella Lista PD per Bardone Sindaco e di Gianluca Bardone stesso.



venerdì 12 aprile 2019

Un progetto per la città - Bardone Sindaco


Pubblichiamo di seguito l'introduzione al Programma elettorale della coalizione di liste a sostegno della ricandidatura a Sindaco di Gianluca Bardone.

L'intero documento può essere scaricato cliccando sul link in fondo alla pagina.

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INTRODUZIONE

L’appuntamento delle prossime elezioni amministrative sarà per la nostra città, l’occasione per provare che con il centro sinistra ci può essere quella continuità amministrativa che a Tortona è sempre mancata.

Noi crediamo in una città aperta e solidale, fondata sul rispetto dei diritti civili e sociali e sulla salvaguardia dei beni comuni che non possono essere sacrificati a interessi egoistici e corporativi.

Prima di tutti l’ambiente, la qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, la cura e bellezza dell’arredo urbano, gli spazi sempre maggiori concessi ai pedoni e alle piste ciclabili. Di fronte a questo principio non ci sono interessi di parte o miopi calcoli economici (privati o pubblici) che possano valere. La ricchezza ecologica ed economica della nostra città si misura sulla lunga durata di un progetto basato sulla bellezza, la creazione di aree verdi e il recupero delle piccole periferie abbandonate di Tortona. Vogliamo allargare gli spazi verdi e ridurre l'uso di mezzi inquinanti, incentivare l’utilizzo delle risorse rinnovabili e premiare il risparmio energetico, promuovendo stili di vita più sani e rispettosi dell'ambiente. Questo significa anche procedere con determinazione sulla strada della raccolta differenziata spinta e premiante dei buoni comportamenti civili.

La creazione di una città più bella e vivibile è la precondizione per una comunità solidale, perché la coesione sociale si fonda innanzitutto sulla condivisione di spazi di vita e lavoro a misura d’uomo. Il futuro di Tortona si giocherà sulla valorizzazione e la bellezza del centro storico, ma anche sulla creazione di altri “centri” di vita sociale comunicanti tra loro in un’unica rete urbana (area Viale Piemonte, area Dellepiane, zona Alfa).

La sicurezza matura in primis attraverso la coesione sociale e il rafforzamento di legami umani. Noi siamo per il rispetto della legalità e per il mantenimento dell’ordine pubblico che passa attraverso l’integrazione sociale delle classi più deboli e disagiate.

La nostra società ha bisogno di solidarietà diffusa: i servizi sociali pubblici vanno implementati dalla rete delle associazioni di volontariato, a cui il Comune offre il suo sostegno logistico e organizzativo, facilitando la  comunicazione e l'incontro tra le loro attività e le esigenze dei cittadini. Il rapporto virtuoso tra ente locale e Terzo Settore va nella direzione di una politica integrata di comunità, un nuovo Welfare partecipativo, capace di valorizzare con adeguati strumenti tutti i comportamenti donativi e pro-sociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.

La “società aperta” in cui crediamo non arretra davanti alle sfide della globalizzazione: accoglie chi vuole integrarsi e lavorare nella nostra comunità e, insieme, affronta la sfida della concorrenza e dell’innovazione tecnologica. Un’Amministrazione moderna deve favorire l’imprenditorialità diffusa e la ricerca, non solo ospitare la grande distribuzione: vanno favoriti con adeguate politiche gli insediamenti produttivi, deve essere incentivata la costruzione di consorzi e l’imprenditorialità giovanile attraverso nuove opportunità di accesso al credito.

Guardare ad un mondo globale non vuole dire dimenticare il proprio territorio, ma investire nelle sue risorse con fantasia e spirito innovativo, affinché non muoia. Se non vogliamo che Tortona si confonda con tanti non-luoghi privi d’anima propria, bisogna investire con coraggio nella sua bellezza, nella sua capacità di attrarre turismo grazie al suo peculiare patrimonio artistico, architettonico paesaggistico ed enogastronomico. Questo significa proseguire il lavoro intrapreso sul sistema integrato di servizi e strutture incentivando l’ospitalità turistica, creando circuiti specifici (le cantine, le strade di Coppi, i percorsi naturalistici ecc.) e una comunicazione-promozione del brand tortonese di alto profilo, proseguendo la riqualificazione del centro storico, ospitando grandi eventi (festival musicali fissi calibrati su di un pubblico giovane, fiere delle attività economiche ecc.).

Le politiche ambiziose richiedono risorse finanziarie. La riduzione dei trasferimenti dello Stato centrale e la crisi economica degli ultimi dieci anni rendono necessarie politiche finanziarie rigorose.
Il centro-sinistra ha realizzato in questi cinque anni una fondamentale opera di risanamento finanziario, colmando il disavanzo di bilancio della precedente amministrazione di centro-destra (con la discutibile gestione delle società partecipate). La finanza innovativa (sponsorizzazioni, ecc.), la ricerca di bandi nazionali e comunitari specifici per reperire nuove risorse finanziarie devono sempre accompagnarsi a una politica rigorosa di bilancio attenta alla dimensione dell’equità (lotta all’evasione e all’elusione fiscale). Dopo la stagione del risanamento economico ora è il momento delle scelte e degli investimenti innovativi, ma per realizzarli non si può abbandonare il sentiero
stretto tra una spesa attenta e investimenti produttivi.

Queste sono le sfide che ci attendono, che poniamo a noi stessi e che vogliamo condividere con tutti i tortonesi che vorranno continuare a credere nel nostro progetto.

IL SINDACO C'È (clicca per scaricare il Programma elettorale completo)

mercoledì 13 marzo 2019

Carmelo Ciniglio: a proposito dell'Inceneritore

Nell'ultimo direttivo si è parlato d'inceneritore come sistema rapido ed efficace per risolvere i problemi dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU).

Le persone ambientaliste appartenenti al centrosinistra sono orientate in maniera diametralmente opposta, proponendo un programma che rappresenta una rivoluzione culturale e tecnica per risolvere il problema. Parlare di rivoluzione culturale significa inculcare nei cittadini una serie di conoscenze e consapevolezze che favoriscano e aiutino lo sradicamento di vecchie e nocive abitudini.

Fare la raccolta differenziata è un dovere civico importante perché il rifiuto, comunque, inquina.


Argomentazioni contro l'Inceneritore:

Nel 1997 l'Agenzia internazionale per la ricerca sui cancro pubblicava i risultati sulla valutazione della tossicità della tetraclorodibenzoparadiossina, la più pericolosa tra le circa 30 molecole appartenenti alla classe chimica denominata diossina. Tale sostanza è tossica, persistente, accumulabile.

Attualmente si considera che la dose giornaliera tollerabile di diossina sia da 1 a 4 picogrammi per Kg di peso corporeo (un picogrammo è pari a un miliardesimo di milligrammo). La Comunità Europea, al fine di contenere l'immissione di diossina negli stati membri, ha fissato un limite all'emissione degli inceneritori pari a 0,1 nanogrammo per metro cubo (1 picogrammo per tonnellata).
Questa concentrazione è nettamente inferiore a quelle riscontrabili nelle immissioni di vecchi inceneritori (da 10 a 100 volte). Ma questi valori non sono sinonimi di sicurezza, rispecchiano solo le prestazioni possibili di questi nuovi impianti.
Il pericolo della diossina non deriva da quanta se ne respira, ma quanta se ne mangia o beve. Pertanto una corretta valutazione dell'impatto sanitario e ambientale deve calcolare la quantità complessiva emessa nel tempo e valutarne l'accumulo nei diversi ecosistemi.
Le diossine sono molto stabili, in particolare nei tessuti umani hanno un'emivita di ben 7 anni. Questo significa che anche interrompendo del tutto l'assunzione di cibi contaminati occorrono 7 anni perché Ia concentrazione di diossina accumulata nei tessuti grassi umani si riduca della metà.

Un inceneritore che tratta 800 tonnellate al giorno di rifiuti emette, ogni ora, dal proprio camino, 210.000 metri cubi di fumi. Questo grande volume di fumi è inevitabile, in quanto corrisponde alla quantità d'aria che occorre immettere nelle caldaie per avere l'ossigeno sufficiente per bruciare completamente i rifiuti. Di conseguenza, Ia quantità di diossina emessa, in 24 ore, da un moderno inceneritore si può calcolare:
0,1 nanogrammi per 210.000 metri cubi per 24 ore = 504.000 nanogrammi
Ricordiamo che il nanogrammo (ng) e una unità di misura di massa che corrisponde a 1 miliardesimo di grammo.
Non dimentichiamo che la ricerca sui cancro ha stabilito che queste molecole sono tossiche, cancerogene, persistenti nell'organismo, bioaccumulabili.
Un inceneritore funziona per almeno 20 anni.

Le esperienze in atto dimostrano che la politica degli inceneritori incrementa la produzione di rifiuti e ne disincentiva il riciclaggio. Il motivo è banale: i grandi investimenti necessari per Ia costruzione e gestione degli inceneritori richiedono, per realizzare profitti, la costruzione di grandi impianti (più di 800 tonnellate al giorno) e l'afflusso costante di materiale ad alto potere calorifico.

Se in ltalia si passera dall'attuale 16% a incenerire il 65% dei rifiuti prodotti, è inevitabile che la quantità di diossine immesse nel nostro ambiente da questa specifica fonte, aumenti, nonostante il minor impatto ambientale dei nuovi inceneritori.


Argomentazioni a favore della raccolta differenziata:

In estrema  sintesi,  per  uscire dall'emergenza ambientale, bisogna muoversi contestualmente su tre direttrici così sintetizzabili:

1) La prevenzione, cioè il non inquinamento;

2) La bonifica, il disinquinamento delle realtà inquinate, eliminando ogni nocività e rischio attraverso adeguati interventi e mezzi, al fine  di ripristinare e mantenere condizioni ambientali salubri e sicure;

3) La raccolta differenziata spinta e il riciclaggio, per recuperare, qualificare e riutilizzare effluenti e rifiuti.




mercoledì 27 febbraio 2019

Carmelo Ciniglio: sul cambiamento climatico

Fonte: Nasa
È Ia prima volta che le Nazioni Unite hanno preso posizione sull'inquinamento globale, riferendo dati aggiornati al 2017.
Nel 2017 le concentrazioni medie di anidride carbonica (CO2), a livello globale, hanno raggiunto 405,5 parti per milione (ppm) con una tendenza in continuo aumento data che nel 2015 le concentrazioni erano di 400,1 ppm. Se non riusciremo a ridurre rapidamente le emissioni di gas serra, in particolare CO2, i cambiamenti climatici avranno conseguenze irreversibili e sempre più distruttive per la vita sulla Terra. Il problema non riguarda soltanto la CO2, che da sola ha provocato i 4/5 dell'effetto riscaldante dei gas serra sul clima.
Nell'atmosfera c’è anche troppo metano, che è il secondo gas serra più resistente e ha raggiunto un nuovo record nel 2017, con valori di 1859 parti per miliardo (ppb) che rappresenta una concentrazione pari al 257% in più rispetto allivello preindustriale.
Anche le emissioni di NO2 (biossido di azoto) corrono verso l'alto, più 122% rispetto all’età preindustriale Gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica  Mondiale  hanno anche registrato  una recrudescenza  che definiscono "inaspettata" del CFC11, il triclorfluorometano, il gas serra responsabile del buco dell'ozono, la cui produzione è disciplinata da un accordo internazionale, il Montreal Protocol, che l'anno  prossimo compie trent'anni.
 
Michelle Bachelet con Matteo Renzi (2015)
Michelle Bachelet, nuovo alto commissario ONU per i Diritti  Umani, il mese di novembre  ha indirizzato una lettera aperta a tutti gli Stati membri, per chiedere che il tema dei diritti umani venga messo al centro dell'agenda  sui clima: "Intere nazioni, ecosistemi, popoli e modi di vivere potrebbero semplicemente cessare di esistere" ha scritto l'ex- Presidente del Cile, ricordando la distanza tra la situazione attuale e gli obiettivi che Ia comunità internazionale si era pasta nel 2015 a Parigi.
"Sappiamo - ha scritto Bachelet - che ad oggi la somma totale dei contributi volontari alla riduzione dei gas climalteranti  determinati  da ogni singolo Stato ci porta grosso modo verso un aumento di 3 gradi centigradi di temperatura,  più del doppio rispetto  all'obiettivo che la comunità  internazionale  si è data tre anni fa a Parigi. Secondo gli ultimi report della Banca Mondiale, nel 2050 potrebbero essere 143 milioni i migranti climatici. Le prime vittime di questa situazione saranno i poveri, i migranti, i popoli indigeni, gli anziani, le persone con disabilità".
Sono scenari difficili da immaginare.

La posizione dell’Italia, per quanto riguarda il riscaldamento climatico, è monitorata dall’ISPRA, che fornisce le seguenti cifre: la stima tendenziale delle emissioni di gas serra prevedono un aumento totale rispetto all’anno scorso, pari allo 0,4%, elencando i vari settori in ordine decrescente rispetto al totale: consumo di gasolio per il trasporto su strada, trasporti in generale, riscaldamento. Si riducono invece (-1%) le emissioni per la produzione di energia perché cala il ricorso alle centrali termoelettriche.
Sempre I'ISPRA ci informa che il 2018 è stato l'anno più caldo della storia italiana da almeno due secoli. La temperatura media, nei dieci mesi fino ad ottobre è stata di 1,77 gradi centigradi più alta rispetto al valore medio, che fa riferimento al periodo 1961-1990.

Nel tempo il clima e le condizioni del Pianeta sono sempre cambiati e continueranno a modificarsi anche senza l'intervento umano; pero, è un atteggiamento ingenuo e poco lungimirante non considerare queste previsioni per modificare il percorso degli eventi a nostro favore, anche se ci sono margini d'incertezza. Ma l'incertezza ormai è relativa e riguarda solo l’intensità dei cambiamenti e non più l'andamento. Cioè si può discutere su quando avverranno i cambiamenti negativi ma ci sono pochi dubbi sul fatto che molti di essi prima o poi accadranno, più prima che poi.

martedì 19 febbraio 2019

Elezioni Comunali: Tortona città aperta

L’appuntamento delle prossime elezioni amministrative sarà, anche per la nostra città, l’occasione per provare che la sinistra liberale e democratica non intende abdicare davanti all’avanzata delle forze sovraniste e populiste. Non solo perché il voto locale coinciderà con quello delle europee e con una generale e necessaria mobilitazione delle forze democratiche ed europeiste. Ma anche perché gli stessi principi di giustizia generali che fondano una sinistra liberale e riformista permettono di distinguere la nostra proposta di città dalla visione politica delle destre.

Noi crediamo in una città aperta e solidale, fondata sul rispetto dei diritti civili e sociali e sulla salvaguardia dei beni comuni che non possono essere sacrificati a interessi egoistici e corporativi.
Prima di tutti l’Ambiente, la qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, la cura e bellezza dell’arredo urbano, gli spazi sempre maggiori concessi ai pedoni e alle piste ciclabili. Di fronte a questo principio non ci sono interessi di parte o miopi calcoli economici (privati o pubblici) che possano valere. La ricchezza ecologica ed economica della nostra città si misura sulla lunga durata di un progetto basato sulla bellezza, la creazione di aree verdi e il recupero delle piccole periferie abbandonate di Tortona. Vogliamo allargare gli spazi verdi e ridurre l'uso di mezzi inquinanti, incentivare l’utilizzo delle risorse rinnovabili e premiare il risparmio energetico, promuovendo stili di vita più sani e rispettosi dell'ambiente. Questo significa anche procedere con determinazione sulla strada della raccolta differenziata spinta e premiante dei buoni comportamenti civili.
La creazione di una città più bella e vivibile è la precondizione per una comunità solidale, perché la coesione sociale si fonda innanzitutto sulla condivisione di spazi di vita e lavoro a misura d’uomo, senza quartieri-ghetto o aree degradate e dismesse. Il futuro di Tortona si giocherà sulla valorizzazione e la bellezza del centro storico, ma anche sulla creazione di altri “centri” di vita sociale comunicanti tra loro in un’unica rete urbana (ex macello, ex campo nomadi, bocciodromo, Dellepiane, autoparco).
La Sicurezza matura in primis attraverso la coesione sociale e il rafforzamento di legami comunitari: lo smantellamento leghista (“decreto sicurezza”) della rete di accoglienza prefettura-enti locali-cooperative sociali per l’accoglienza dei richiedenti asilo, ha l’effetto di aumentare il disagio sociale e l’insicurezza.   Noi siamo per il rispetto della legalità e per il mantenimento dell’ordine pubblico, ma nello stesso tempo pensiamo che il più potente fattore di sicurezza e ordine sia l’integrazione sociale dello “straniero” non la diffidenza e la sua esclusione dal tessuto civile.
La nostra società ha bisogno di solidarietà diffusa: i Servizi Sociali pubblici vanno implementati dalla rete delle Associazioni di Volontariato, a cui il Comune offre il suo sostegno logistico e organizzativo, facilitando la comunicazione e l'incontro tra le loro attività e le esigenze dei cittadini. Il rapporto virtuoso tra ente locale e Terzo Settore va nella direzione di una politica integrata di comunità, un nuovo Welfare partecipativo, capace di valorizzare con adeguati strumenti tutti i comportamenti donativi e pro-sociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
La “società aperta” in cui crediamo non arretra davanti alle sfide della globalizzazione: accoglie chi vuole integrarsi e lavorare nella nostra comunità e, insieme, affronta la sfida della concorrenza e dell’innovazione tecnologica. Un’Amministrazione moderna deve favorire l’imprenditorialità diffusa e la ricerca, non solo ospitare (passivamente) la grande distribuzione: vanno favoriti con politiche di fiscalità agevolata e bandi pubblici gli insediamenti produttivi ad alta intensità tecnologica, deve essere incentivata la costruzione di consorzi e l’imprenditorialità giovanile attraverso nuove opportunità di accesso al credito.
Guardare ad un mondo globale non vuole dire dimenticare il proprio territorio, ma investire nelle sue risorse con fantasia e spirito innovativo, affinché non muoia. Se non vogliamo che Tortona si confonda con tanti non-luoghi privi d’anima propria, bisogna investire con coraggio nella sua bellezza, nella sua capacità di attrarre turismo grazie al suo peculiare patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico. Questo significa mettere mano con coraggio a un sistema integrato di servizi e strutture ancora fragile: incentivare l’offerta recettiva, risanare la rete stradale, creare circuiti turistici specifici (le cantine, le strade di Coppi, i percorsi naturalistici ecc.) e una comunicazione-promozione del brand tortonese di alto profilo, cambiare il volto del centro storico, ospitare grandi eventi (festival musicali fissi calibrati su di un pubblico giovane, fiere delle attività economiche ecc.).
Le politiche ambiziose richiedono risorse finanziarie. La riduzione dei trasferimenti dello Stato centrale e la crisi economica degli ultimi dieci anni rendono necessarie politiche finanziarie rigorose. Il centro-sinistra ha realizzato in questi cinque anni una fondamentale opera di risanamento finanziario, colmando il disavanzo di bilancio della precedente amministrazione di centro-destra (con la sua sciagurata gestione delle municipalizzate). La finanza innovativa (sponsorizzazioni, ecc.), la ricerca di bandi nazionali e comunitari specifici per reperire nuove risorse finanziarie devono sempre accompagnarsi a una politica rigorosa di bilancio attenta alla dimensione dell’equità (lotta all’evasione e all’elusione fiscale). Dopo la stagione del risanamento economico ora è il momento delle scelte e degli investimenti innovativi. Ma per realizzarli non si può abbandonare il sentiero stretto tra spending review e investimenti produttivi, cedendo alle chimere del populismo irresponsabile.
Queste a grandi linee le sfide che ci attendono, che poniamo a noi stessi e che vogliamo condividere con tutti i tortonesi che vogliono ancora credere nei principi della giustizia sociale: la promozione del bene degli individui affratellati dallo spirito di solidarietà e comunità.

giovedì 31 gennaio 2019

Carmelo Ciniglio: un articlo da Famiglia Cristiana

Riporto un articolo dal noto periodico, nella speranza che vi emozioni e vi induca alla riflessione, come è avvenuto per me.
 
Dal giornale  Famiglia Cristiana     12/01/2019

Lettera a Salvini di un'immigrata africana

«La faccia cattiva la dedichi ai potenti che occupano casa mia»

«Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. Dipinta dei colori della rabbia. La sua voce, poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra è finita la pacchia. Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura.
Chi sono? Non le dirò il mio nome. I nomi, per lei, contano poco. Niente. Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo clandestini.
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. Lo dico subito. Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Lo conosce il Delta del Niger? Non credo. Eppure ogni volta che lei sale in macchina può farlo grazie a noi. Una parte della benzina che usa viene da lì.
Io vivevo alla periferia di Port Harkourt, la capitale dello Stato del Delta del Niger. Una delle capitali petrolifere del mondo. Vivevo con mia madre e i miei fratelli in una baracca e alla sera per avere un po’ di luce usavamo le candele. Noi come la grande maggioranza di chi vive lì.

È dura vivere dalle mie parti. Molto dura. Un inferno se sei una ragazza. Ed io ero una ragazza. Tutto è a pagamento. Tutto. Se non hai soldi non vai a scuola e non puoi curarti. Gli ospedali e le scuole pubbliche non funzionano. E persino lì, comunque, se vuoi far finta di studiare o di curarti, devi pagare. E come fai a pagare se di lavoro non ce ne è? La fame, la miseria, la disperazione e l’assenza di futuro, sono nostre compagne quotidiane.
È pronto a dire che non sono fatti suoi, vero?
Sono fatti suoi, invece.
Il mio paese, la regione in cui vivo, dovrebbe essere ricchissima visto che siamo tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. E invece no. Quel petrolio arricchisce poche famiglie di politici corrotti, riempie le vostre banche del frutto delle loro ruberie, mantiene in vita le vostre economie e le vostre aziende.
Il mio paese è stato preda di più colpi di stato. Al potere sono sempre andati, caso strano, personaggi obbedienti ai voleri delle grandi compagnie petrolifere del suo mondo, anche del suo paese. Avete potuto, così, pagare un prezzo bassissimo per il tanto che portavate via. E quello che portavate via era la nostra vita.
Lo avete fatto con protervia e ferocia. La vostra civiltà e i vostri diritti umani hanno inquinato e distrutto la vita nel Delta del Niger e impiccato i nostri uomini migliori. Si ricorda Ken Saro Wiwa? Era un giovane poeta che chiedeva giustizia per noi. Lo avete fatto penzolare da una forca.…
Le vostre aziende, in lotta tra loro, hanno alimentato la corruzione più estrema. Avete comprato ministri e funzionari pubblici pur di prendervi una fetta della nostra ricchezza.
L’Eni, l’Agip, quelle di certo le conosce. Sono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. Con quei soldi noi avremmo potuto avere scuole e ospedali. A casa, la sera, non avrei avuto bisogno di una candela.…
Sarei rimasta lì, a casa mia, nella mia terra.
Avrei fatto a meno della “pacchia” di attraversare un deserto. Di essere derubata dai soldati di ogni frontiera e dai trafficanti. Di essere violentata tante volte durante il viaggio. Avrei volentieri fatto a meno delle prigioni libiche, delle notti passate in piedi perché non c’era posto per dormire, dell’acqua sporca e del pane secco che ti davano, degli stupri continui cui mi hanno costretta, delle urla strazianti di chi veniva torturato.
Avrei fatto a meno della vostra ospitalità.

Nel suo paese tante ragazze come me hanno come solo destino: la prostituzione. Lo sapete. E non fate niente contro la nostra schiavitù anzi la usate per placare la vostra bestialità. Io sono riuscita a sfuggire a questo orrore, ma sono stata schiava nei vostri campi. Ho raccolto i vostri pomodori, le vostre mele, le vostre arance in cambio di pochi spiccioli e tante umiliazioni.
Ancora una volta, la pacchia l’avete fatta voi. Sulla nostra pelle. Sulle nostre vite. Sui nostri poveri sogni di una vita appena migliore.
Vedo che non ho mai pronunciato il suo nome. Me ne scuso, ma mi mette paura. Quella per l’ingiustizia di chi sa far la faccia dura contro i deboli, ma sa sorridere sempre ai potenti.
Vuole che torniamo a casa?

Parli ai suoi potenti, a quelli degli altri paesi che occupano di fatto casa mia in una guerra velenosa e mai dichiarata. Se ha un po’ di dignità e di coraggio, la faccia brutta la faccia a loro». 

sabato 26 gennaio 2019

Carmelo Ciniglio: Se trentadue anni vi sembran pochi...

Foto: Panorama di Tortona
Se consultate l’Anagrafe dei siti contaminati della Provincia di Alessandria troverete nell’elenco, finalmente, “località Cadano di Carbonara Scrivia” che prossimamente  verrà sottoposta a bonifica.
Su questo argomento, “la bidonata di Carbonara”, abbiamo avuto la possibilità di consultare la stampa locale e nazionale, dal 1986 al 1989, non trascurando le tante altre pubblicazioni come il “GAZZETTINO” di Castelnuovo Scrivia pubblicato da Brunetti, “Ep”(Epidemiologia e prevenzione), “SE”(Scienza ed esperienza), oltre i dati fornitici dall’ARPA.

Tempi devastanti  per l’ambiente tortonese, quelli tra il 1975-1985, dove furono commessi illeciti gravissimi contro l’ambiente, con sicure ripercussioni negative sulla salute dei cittadini. Ci addentriamo appena nella cronaca di quei giorni (a partire dall’8 marzo 1986), perché il nostro obiettivo è altro, quello di cooperare con le istituzioni ed attuare una bonifica totale e definitiva. Merita menzione il coraggio civico e morale degli esponenti del Movimento verde Tortonese, che si sono recati con un escavatore in località Cadano, sulla sponda destra del torrente Scrivia e iniziarono a scavare. Trovarono i bidoni, all’inizio sembravano pochi; poi centinaia, poi migliaia. Alla fine risultarono decine di migliaia.
La gente e le autorità avrebbero dovuto sapere come stavano le cose, visto che molti mesi prima “Il popolo dertonino”,  un settimanale locale di area cattolica, aveva segnalato, con articolo e fotografie, la presenza di bidoni scaricati sulle sponde dello Scrivia proprio in località Cadano e i Vigili Urbani di Tortona avevano fatto dal 20 marzo 1979 al 17 dicembre 1985 una serie di sopralluoghi lungo le sponde del torrente, con 22 denunce, inoltrando ben 9 rapporti alla Magistratura, ai Carabinieri, alla  ASL 72. 

Laura Cima, deputata nelle legislature X e XIV, del gruppo dei Verdi, presentò due interrogazioni relazionate con il sotterramento dei bidoni nel tortonese. La prima riguardava il numero dei bidoni, stimato tra 30-40.000. La seconda chiedeva ragguagli sull’incendio scoppiato in un capannone in località San Guglielmo, situata sulla sponda sinistra dello Scrivia. Fortunatamente la nuvola di fumo tossico  non investì Tortona. La bonifica di bidoni contenenti sostanze volatili in un capannone fu una scelta irresponsabile. 
Le più precise e dettagliate segnalazioni sono state quelle fatte da due amministratori di Carbonara Scrivia, fornite venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 attraverso il  giornale “La Stampa”. La prima intervista è di Flaviano Gnudi, ricca di spunti e segnalazioni, preziosissima per una ripresa della bonifica con criteri più seri di quelli scelti in passato. L’ex cantiere della Castalia, la ditta incaricata della bonifica, ha tutta l’aria di abbandono e di un lavoro non finito, con una recinzione malandata, che comprende un’area di circa 4 ettari, ma c’è un area esterna a questa recinzione di circa 6 ettari, anch’essa da bonificare secondo Gnudi. La giornalista Maria Teresa Marchese, a cui riconosciamo serietà e professionalità, sostiene come sicura la cifra di 20.000 bidoni bonificati da Castalia. I conti non tornano se rammentiamo quanto dichiarato da Laura Cima in Parlamento, che sicuramente avrà usufruito di dati forniti dal Ministero competente.

Altrettanto preziosa la dichiarazione di Mario Mantelli, sindaco di Carbonara nel 2010. In poche parole ha riassunto lo sconforto che lo pervadeva: “ Castalia, una ditta sorta ad hoc per la bonifica, nonostante i costi altissimi, non ha completato il lavoro, lasciando monticelli (sospetti, riteniamo noi)), una  struttura di cemento (costosa, inutile, demenziale), due laghi pericolosi e bidoni”. Nell’intervista Mantelli accenna agli aspetti economici con preoccupazione. Segue una dichiarazione di Claudio Coffano, dai toni più rassicuranti, che vorremmo condividere ma non ci riusciamo. Fino a poco prima dell’anno 2000 percorrendo a piedi il tratto Tortona-Villalvernia bidoni non si vedevano, dopo una esondazione sono comparsi. E possediamo fotografie dove del  corpo cilindrico del bidone appare solo la sua estremità superiore, altri presentano il corpo sotterrato a metà. E la conoscenza del loro contenuto, ormai stratificato in lamine concentriche, ci rattrista perché ha avuto tutto il tempo per compiere danni alla salute.

Foto: Alessandrianews.it
Dietro il primo laghetto artificiale, formatosi per il lavoro con l’escavatore, sorge un promontorio con una vegetazione fitta che rende molto difficile percorrerlo e arrivare in cima. Si trovano molti tubi sotterrati come se avessero il compito di sfiatatoi, che abbiamo fotografati.
Località Cadano è l’unico problema dello Scrivia? Per carità, il torrente ha i suoi problemi vecchi e più recenti: una discarica sulla sponda destra del torrente; Brunetti continua a sostenere, in seguito a osservazioni ed esperienze personali che esistono due località, fra la “Martina” e la “testa bianca”, che meriterebbero una caratterizzazione attenta in quanto, negli anni  ’81-‘82, c’era un viavai notturno di camion e la flora per anni era praticamente scomparsa.
Le motivazioni per sostenere ed esigere un miglioramento dello stato di salute del torrente Scrivia sono inderogabili. L’Osservatorio propone di ricorrere a una strategia politica e amministrativa per la riqualificazione dello Scrivia racchiusa nel CONTRATTO DI FIUME che coinvolge tutte le amministrazioni rivierasche lungo l’asta del torrente. 

Tortona 23/01/2019          

CARMELO  CINIGLIO
Presidente Osservatorio Ambientale Comunale

venerdì 18 gennaio 2019

Congresso 2019 - le mozioni dei candidati

Riportiamo qui le parole del Segretario Provinciale, Fabio Scarsi:

Cari iscritti,
per consentirvi una più consapevole scelta nei prossimi appuntamenti congressuali, in allegato vi trasmetto copia delle sintesi delle mozioni dei candidati alla segreteria nazionale del partito.
Con i miei migliori saluti
Il segretario provinciale del PD di Alessandria
Fabio Scarsi

Di seguito è possibile accedere e scaricare alle singole mozioni per ciascun candidato:



Infine, ecco le date da ricordare per il percorso congressuale:

La Convenzione nazionale del Partito Democratico è convocata per il giorno 2 febbraio 2019.
Le Convenzioni provinciali si dovranno svolgere il 29 o il 30 gennaio 2019
La data di svolgimento dell’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale è fissata per il giorno 3 marzo 2019. Si vota dalle ore 8,00 alle ore 20,00.