Foto: Panorama di Tortona |
Su questo argomento, “la bidonata di Carbonara”, abbiamo avuto la possibilità di consultare la stampa locale e nazionale, dal 1986 al 1989, non trascurando le tante altre pubblicazioni come il “GAZZETTINO” di Castelnuovo Scrivia pubblicato da Brunetti, “Ep”(Epidemiologia e prevenzione), “SE”(Scienza ed esperienza), oltre i dati fornitici dall’ARPA.
Tempi devastanti per l’ambiente tortonese, quelli tra il 1975-1985, dove furono commessi illeciti gravissimi contro l’ambiente, con sicure ripercussioni negative sulla salute dei cittadini. Ci addentriamo appena nella cronaca di quei giorni (a partire dall’8 marzo 1986), perché il nostro obiettivo è altro, quello di cooperare con le istituzioni ed attuare una bonifica totale e definitiva. Merita menzione il coraggio civico e morale degli esponenti del Movimento verde Tortonese, che si sono recati con un escavatore in località Cadano, sulla sponda destra del torrente Scrivia e iniziarono a scavare. Trovarono i bidoni, all’inizio sembravano pochi; poi centinaia, poi migliaia. Alla fine risultarono decine di migliaia.
La gente e le autorità avrebbero dovuto sapere come stavano le cose, visto che molti mesi prima “Il popolo dertonino”, un settimanale locale di area cattolica, aveva segnalato, con articolo e fotografie, la presenza di bidoni scaricati sulle sponde dello Scrivia proprio in località Cadano e i Vigili Urbani di Tortona avevano fatto dal 20 marzo 1979 al 17 dicembre 1985 una serie di sopralluoghi lungo le sponde del torrente, con 22 denunce, inoltrando ben 9 rapporti alla Magistratura, ai Carabinieri, alla ASL 72.
Laura Cima, deputata nelle legislature X e XIV, del gruppo dei Verdi, presentò due interrogazioni relazionate con il sotterramento dei bidoni nel tortonese. La prima riguardava il numero dei bidoni, stimato tra 30-40.000. La seconda chiedeva ragguagli sull’incendio scoppiato in un capannone in località San Guglielmo, situata sulla sponda sinistra dello Scrivia. Fortunatamente la nuvola di fumo tossico non investì Tortona. La bonifica di bidoni contenenti sostanze volatili in un capannone fu una scelta irresponsabile.
La gente e le autorità avrebbero dovuto sapere come stavano le cose, visto che molti mesi prima “Il popolo dertonino”, un settimanale locale di area cattolica, aveva segnalato, con articolo e fotografie, la presenza di bidoni scaricati sulle sponde dello Scrivia proprio in località Cadano e i Vigili Urbani di Tortona avevano fatto dal 20 marzo 1979 al 17 dicembre 1985 una serie di sopralluoghi lungo le sponde del torrente, con 22 denunce, inoltrando ben 9 rapporti alla Magistratura, ai Carabinieri, alla ASL 72.
Laura Cima, deputata nelle legislature X e XIV, del gruppo dei Verdi, presentò due interrogazioni relazionate con il sotterramento dei bidoni nel tortonese. La prima riguardava il numero dei bidoni, stimato tra 30-40.000. La seconda chiedeva ragguagli sull’incendio scoppiato in un capannone in località San Guglielmo, situata sulla sponda sinistra dello Scrivia. Fortunatamente la nuvola di fumo tossico non investì Tortona. La bonifica di bidoni contenenti sostanze volatili in un capannone fu una scelta irresponsabile.
Le più precise e dettagliate segnalazioni sono state quelle fatte da due amministratori di Carbonara Scrivia, fornite venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 attraverso il giornale “La Stampa”. La prima intervista è di Flaviano Gnudi, ricca di spunti e segnalazioni, preziosissima per una ripresa della bonifica con criteri più seri di quelli scelti in passato. L’ex cantiere della Castalia, la ditta incaricata della bonifica, ha tutta l’aria di abbandono e di un lavoro non finito, con una recinzione malandata, che comprende un’area di circa 4 ettari, ma c’è un area esterna a questa recinzione di circa 6 ettari, anch’essa da bonificare secondo Gnudi. La giornalista Maria Teresa Marchese, a cui riconosciamo serietà e professionalità, sostiene come sicura la cifra di 20.000 bidoni bonificati da Castalia. I conti non tornano se rammentiamo quanto dichiarato da Laura Cima in Parlamento, che sicuramente avrà usufruito di dati forniti dal Ministero competente.
Altrettanto preziosa la dichiarazione di Mario Mantelli, sindaco di Carbonara nel 2010. In poche parole ha riassunto lo sconforto che lo pervadeva: “ Castalia, una ditta sorta ad hoc per la bonifica, nonostante i costi altissimi, non ha completato il lavoro, lasciando monticelli (sospetti, riteniamo noi)), una struttura di cemento (costosa, inutile, demenziale), due laghi pericolosi e bidoni”. Nell’intervista Mantelli accenna agli aspetti economici con preoccupazione. Segue una dichiarazione di Claudio Coffano, dai toni più rassicuranti, che vorremmo condividere ma non ci riusciamo. Fino a poco prima dell’anno 2000 percorrendo a piedi il tratto Tortona-Villalvernia bidoni non si vedevano, dopo una esondazione sono comparsi. E possediamo fotografie dove del corpo cilindrico del bidone appare solo la sua estremità superiore, altri presentano il corpo sotterrato a metà. E la conoscenza del loro contenuto, ormai stratificato in lamine concentriche, ci rattrista perché ha avuto tutto il tempo per compiere danni alla salute.
Foto: Alessandrianews.it |
Località Cadano è l’unico problema dello Scrivia? Per carità, il torrente ha i suoi problemi vecchi e più recenti: una discarica sulla sponda destra del torrente; Brunetti continua a sostenere, in seguito a osservazioni ed esperienze personali che esistono due località, fra la “Martina” e la “testa bianca”, che meriterebbero una caratterizzazione attenta in quanto, negli anni ’81-‘82, c’era un viavai notturno di camion e la flora per anni era praticamente scomparsa.
Le motivazioni per sostenere ed esigere un miglioramento dello stato di salute del torrente Scrivia sono inderogabili. L’Osservatorio propone di ricorrere a una strategia politica e amministrativa per la riqualificazione dello Scrivia racchiusa nel CONTRATTO DI FIUME che coinvolge tutte le amministrazioni rivierasche lungo l’asta del torrente.
Tortona 23/01/2019
CARMELO CINIGLIO
Presidente Osservatorio Ambientale Comunale
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