mercoledì 12 maggio 2021

 Predicare bene e razzolare male

Dopo neanche due anni di mandato il Sindaco sulla questione sicurezza alza bandiera bianca.
In città bande di adolescenti si scontrano nelle vie e nelle piazze ed il primo cittadino in risposta chiede aiuto ai cittadini.
❓ Chi deve garantire la "sicurezza" dei cittadini?
❓ E' compito delle forze dell’ordine, dell’amministrazione o sono gli stessi cittadini chiamati a organizzarsi a tale fine?
❓ E' forse questa una delle risposte possibili, secondo la nostra Amministrazione comunale, agli episodi di violenza susseguitisi nelle ultime settimane in città?
Convinti dell'importanza di interrogarsi sulle cause, ci chiediamo a quali risultati abbia portato la gestione del problema da parte di un'amministrazione comunale che, in campagna elettorale, ha fatto della sicurezza uno dei suoi cavalli di battaglia.
Dubitiamo fortemente che la soluzione sia autorizzare in tempo di Covid gruppi di cittadini alla tutela della sicurezza di ciascuno: non ne abbiamo bisogno!
Non abbiamo bisogno della presenza di truppe di cittadini che controllano e vigilano a difesa del territorio, compiti che, secondo la Costituzione Repubblicana, competono agli apparati dello Stato.
Come forze democratiche vogliamo ricordare che ogni cittadino di fronte a scene di violenza e di criminalità ha il dovere di darne comunicazione agli organi preposti alla difesa e al mantenimento dell’ordine sociale e non quello di organizzare gruppi di "autodifesa".
Chiediamo pertanto che l’Amministrazione comunale, come recentemente dichiarato dal Sindaco, continui a impegnarsi nel sollecitare le azioni di prevenzione, controllo e tutela da parte delle forze dell'ordine, agisca sul piano socio educativo e contestualmente prenda le distanze da ogni iniziativa privata che non rispetti il mandato costituzionale.
Comunicato congiunto a cura di :
- Partito Democratico Circolo di Tortona
- Tortona Possibile-Presidio Quarto Stato
- Articolo Uno Tortona
- Civica Tortona
- Progetto Tortona
- Italia Viva


lunedì 3 maggio 2021

Salvatore Allende - Enrico Bellone

 Il tempo che abbiamo atteso a manifestare la nostra contrarietà alla scelta di “cancellare” l’intitolazione di una delle nostre piazze a Salvador Allende a favore del Prof. Enrico Bellone, nasce dal profondo sentimento di affetto e di stima che ci ha legato, e ancora ci lega, a Enrico, punto di riferimento e amico personale di molti di noi.

Ma proprio questo profondo sentimento di stima e affetto che a Enrico ci lega e il rispetto della Sua intelligenza, delle Sue idee e del Suo amore per la verità ci spingono a manifestare la nostra determinata contrarietà a che il doveroso ricordo di Enrico diventi causa, o pretesto, della cancellazione della memoria della nobile figura di Salvador Allende che resta l'emblema di un supremo sacrificio per la democrazia in un periodo storico che ha visto, non solo il Sud America, attraversato da colpi di stato militare.
Non sono ancora passati 50 anni da quando è stato ucciso dai militari guidati da Augusto Pinochet e noi vogliamo continuare a ricordarlo con una piazza e le parole dell’indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini: «Come Giacomo Matteotti, andò consapevolmente incontro al suo tragico destino. Egli, come Matteotti, ha gettato tra la libertà e la dittatura il suo corpo - ridotto ormai a una macchia di sangue dalla selvaggia aggressione - perché esso fosse il primo spalto della lotta dei cileni contro la dittatura.»
Convinti che la città debba onorare la memoria di Enrico Bellone a dieci anni dalla scomparsa crediamo che l'amministrazione possa trovare un luogo adatto e significativo senza sacrificare altre memorie di cui deve restar vivo il messaggio.