martedì 13 marzo 2018

Riccardo Prete: considerazioni sul significato della parola "Dignità"

1.    Dignità nel fenomeno dell’immigrazione

Quale tipo e quale grado di dignità c’è nel numero notevolissimo di ragazzi di colore che, se maschi, vagano senza meta alla ricerca del nulla o a chiedere elemosina, o, se femmine, offrono il loro corpo alla prostituzione, facendo ricchi individui senza scrupoli?
Per non parlare, poi, di coloro che trovano lavoro in certi ambiti del mondo agricolo, trattati alla stessa stregua degli schiavi dell’Alabama.

Tutto ciò offende la dignità di una società che si professa civile, la teoria che vuole un’accoglienza totale contrasta con una realtà che rafforza il mondo della miseria.
Per gli emigranti europei era l’America; oggi l’Europa è l’America dell’Africa.
Questo tipo di immigrazione, chiaramente mal governata, non difende i diritti e i doveri di chi giunge, e non difende lo Stato di diritto e la serietà dell’Occidente, cui l’Italia fortunatamente appartiene. L’Italia, alla fine della seconda guerra mondiale era diventata quanto un campo di battaglia, ma gli Stati Uniti, attraverso il Piano Marshall, hanno salvato la nostra economia, fatto recuperare la nostra dignità civile e la nostra possibilità di appartenere al mondo occidentale. Pur non abbandonando i principi di solidarietà è evidente che bisogna percorrere altre strade per migliorare la situazione di oggi.

Non solo il nostro Paese, che ne subisce il maggiore impatto, ma l’Europa, e soprattutto l’Europa occidentale, deve far sentire la propria voce in modo che l’Onu, attraverso piani rigorosi di aiuti umanitari concreti ed economici adeguati alle popolazioni povere dell’Africa, cerchi di correggere alla fonte le cause del disagio. Chiamiamolo Piano Marshall, chiamiamolo come vogliamo ma solo attraverso una grande azione di contrasto alla povertà si potrà passare ad un vero controllo dell’onda migratoria, già alla fonte del fenomeno.
Prendendo ad esempio la teoria dei vasi comunicanti di pari capacità, se in uno dei due se ne spinge un volume eccessivo, questo scoppia e i frammenti causano danni. Il più attuale e grave dei quali è la presenza di reflussi ideologici violenti, non solo a parole, che sono di banale constatazione.
 
Inoltre, solo con la possibilità di accesso Studio, indispensabile a questo proposito l’approfondimento della Lingua italiana, e di preparazione come la intende oggigiorno la nostra società, potremo fornire gli strumenti adeguati per un mantenimento autonomo, tale da promuovere un inserimento virtuoso nel nostro mondo.
L’offerta di vitto e alloggio, che, se prolungato in un tempo indefinito causa solo fenomeni di parassitismo e di frustrazione che possono generare atti di natura violenta, non serve. Non saremo mai immuni da episodi di terrorismo di matrice islamica, ne siamo consapevoli, ma questa è la strada che, unita ad una salda operazione di difesa militare, può tutelare la nostra civiltà occidentale, la nostra laicità, la nostra dignità.

2.    Dignità ed etica nel ruolo chiave della prevenzione con i vaccini
 
Ogni minuto, nel mondo, i vaccini salvano 5 vite. Entro il 2020 eviteranno 5 milioni di morti. I vaccini sono lo strumento di prevenzione più efficace nei confronti di malattie gravi, a volte mortali, e sono l’intervento medico a più basso costo che ha cambiato la salute dell’uomo. Prendiamo alcuni esempi.

a)    Vaiolo: prima del vaccino nella sola Europa, mieteva 700 mila vite l’anno. Oggi i nostri figli non si vaccinano più contro questo virus, perché grazie alla diffusa pratica delle vaccinazioni la malattia è completamente scomparsa, merito della cosiddetta “immunità di gregge” ( Assael 1996, Allenn 2007, Kaufmann 2009, Mantovani 2016).

b)    Poliomielite: tra il 1939 ed il 1962, prima dell’introduzione della vaccinazione di massa, ogni anno venivano segnalati circa 3000 nuovi casi di poliomielite, con un picco di 8300 casi nel 1958. A partire dai primi anni 60, l’incidenza della malattia si è drasticamente ridotta e l’ultimo caso di virus selvaggio si è verificato nel 1982. La malattia è ancora presente in Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Guinea, Laos e Madagascar. 

c)    Difterite: grazie alla campagna di vaccinazione di massa possiamo affermare che la malattia è scomparsa nella maggior parte dei paesi industrializzati. La malattia è ancora presente nell’ex Unione Sovietica e negli anni 90 è stata responsabile di un’epidemia con 150 mila casi e 5000 morti. 

d)    Pertosse: con l’introduzione del vaccino acellulare, nel 1995, i valori d’incidenza sono di 5 ogni 100 mila abitanti.

e)    Epatite: il tasso d’incidenza attuale è di 1 ogni 100 mila abitanti. Circa il 20 % delle infezioni acute rilevate in Italia ha riguardato migranti provenienti da aree ad alta endemia, come Europa orientale e Africa (Saieva 2015). In Italia la vaccinazione universale dei bambini ed adolescenti contro l’epatite B, durante i 20 anni della sua applicazione, ha permesso di evitare 127 mila infezioni, 14600 casi di epatite acuta, 4100 di epatite cronica, 70 casi di cirrosi compensata, 105 di cirrosi scompensata, 64 casi di carcinomi primitivi e 17 trapianti di fegato. Questa vaccinazione ha permesso un risparmio di 81 milioni di euro che proiettato nel 2059 raggiunge una cifra di 1 miliardo di euro (Buccalinis 2013).

f)   Influenza:
colpisce il 5-10% degli adulti e il 20-30% dei bambini, causando nel mondo 3-5 milioni di manifestazioni severe e 250 mila – 500 mila morti (Whooi 2014). Uno studio del 2010 (Cicchetti A. 2010) ha evidenziato un costo per il sistema Paese pari a 2,86 miliardi di euro. Dallo studio emerge che vaccinando tutta la popolazione di età superiore a 18 anni, i costi scenderebbero a 1,56 miliardi, con un risparmio di 1,3 miliardi di euro.

Per alcuni leader politici di poche stelle e di tanta lega, poco a conoscenza dei risultati scientifici inoppugnabili ottenuti dal ruolo delle vaccinazioni, consiglieremmo almeno di documentarsi sui costi della sanità pubblica. Qualora non possedessero una sufficiente dimestichezza con i numeri dei bilanci potrebbe essere utile una lettura dei dati economici sopra riportati quanto meno per epatite ed influenza.
Possiamo ora chiederci: quale grado di dignità e di etica può contenere una proposta politica basata su ostracismo e negazione dell’utilità storica e biologica dei vaccini, nel campo della salute?
La risposta è nei termini della domanda.

3.   La dignità di una proposta politica e l’apologia della pubblicità

L’ex cavaliere dixit:

a)    Promessa di abbattimento della pressione fiscale con due sole aliquote di cui una massima al 33%. Abolizione della tassa di successione. Solo la seconda venne attuata. Pressione passata dal 41.3 % al 40%.
Il taglio delle tasse di 7 miliardi nel 2015 fu compensato quasi del tutto con l’aumento dei bolli e delle entrate impositive.

b)    Introduzione del poliziotto di quartiere
, per una forte riduzione dei reati. Nel 2000, 2.563.100; nel 2005, 2.752.514; aumento del 7,3% (dati Istat).

c)    Innalzamento delle pensioni minime, che toccò solo ad 1/3 dei potenziali aventi diritto. 

d)    Dimezzamento del tasso di disoccupazione
, con la creazione di un milione e mezzo di posti di lavoro. Nel 2005 + 811.000.

e)    Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal piano decennale delle grandi opere. Alla fine del 2005 (dati CIPE e ANAS) circa l’1,5% del totale (Rizzo, La Repubblica)
Adesso si propongono le stesse cose, come nel salotto di Bruno Vespa, di tanti anni fa, fidando, con qualche ragione, su preoccupanti vuoti di memoria.

Pare che a questo club di illusionisti arrivino nuove adesioni, cosicché tra un paio di anni risulteremo a battere lo spread del Venezuela.

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