Fonte: Nasa |
È Ia prima volta che le Nazioni Unite hanno preso posizione sull'inquinamento globale, riferendo dati aggiornati al 2017.
Nel 2017 le concentrazioni medie di anidride carbonica (CO2), a livello globale, hanno raggiunto 405,5 parti per milione (ppm) con una tendenza in continuo aumento data che nel 2015 le concentrazioni erano di 400,1 ppm. Se non riusciremo a ridurre rapidamente le emissioni di gas serra, in particolare CO2, i cambiamenti climatici avranno conseguenze irreversibili e sempre più distruttive per la vita sulla Terra. Il problema non riguarda soltanto la CO2, che da sola ha provocato i 4/5 dell'effetto riscaldante dei gas serra sul clima.
Nell'atmosfera c’è anche troppo metano, che è il secondo gas serra più resistente e ha raggiunto un nuovo record nel 2017, con valori di 1859 parti per miliardo (ppb) che rappresenta una concentrazione pari al 257% in più rispetto allivello preindustriale.
Anche le emissioni di NO2 (biossido di azoto) corrono verso l'alto, più 122% rispetto all’età preindustriale Gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale hanno anche registrato una recrudescenza che definiscono "inaspettata" del CFC11, il triclorfluorometano, il gas serra responsabile del buco dell'ozono, la cui produzione è disciplinata da un accordo internazionale, il Montreal Protocol, che l'anno prossimo compie trent'anni.
Nel 2017 le concentrazioni medie di anidride carbonica (CO2), a livello globale, hanno raggiunto 405,5 parti per milione (ppm) con una tendenza in continuo aumento data che nel 2015 le concentrazioni erano di 400,1 ppm. Se non riusciremo a ridurre rapidamente le emissioni di gas serra, in particolare CO2, i cambiamenti climatici avranno conseguenze irreversibili e sempre più distruttive per la vita sulla Terra. Il problema non riguarda soltanto la CO2, che da sola ha provocato i 4/5 dell'effetto riscaldante dei gas serra sul clima.
Nell'atmosfera c’è anche troppo metano, che è il secondo gas serra più resistente e ha raggiunto un nuovo record nel 2017, con valori di 1859 parti per miliardo (ppb) che rappresenta una concentrazione pari al 257% in più rispetto allivello preindustriale.
Anche le emissioni di NO2 (biossido di azoto) corrono verso l'alto, più 122% rispetto all’età preindustriale Gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale hanno anche registrato una recrudescenza che definiscono "inaspettata" del CFC11, il triclorfluorometano, il gas serra responsabile del buco dell'ozono, la cui produzione è disciplinata da un accordo internazionale, il Montreal Protocol, che l'anno prossimo compie trent'anni.
Michelle Bachelet con Matteo Renzi (2015) |
Michelle Bachelet, nuovo alto commissario ONU per i Diritti Umani, il mese di novembre ha indirizzato una lettera aperta a tutti gli Stati membri, per chiedere che il tema dei diritti umani venga messo al centro dell'agenda sui clima: "Intere nazioni, ecosistemi, popoli e modi di vivere potrebbero semplicemente cessare di esistere" ha scritto l'ex- Presidente del Cile, ricordando la distanza tra la situazione attuale e gli obiettivi che Ia comunità internazionale si era pasta nel 2015 a Parigi.
"Sappiamo - ha scritto Bachelet - che ad oggi la somma totale dei contributi volontari alla riduzione dei gas climalteranti determinati da ogni singolo Stato ci porta grosso modo verso un aumento di 3 gradi centigradi di temperatura, più del doppio rispetto all'obiettivo che la comunità internazionale si è data tre anni fa a Parigi. Secondo gli ultimi report della Banca Mondiale, nel 2050 potrebbero essere 143 milioni i migranti climatici. Le prime vittime di questa situazione saranno i poveri, i migranti, i popoli indigeni, gli anziani, le persone con disabilità".
Sono scenari difficili da immaginare.
"Sappiamo - ha scritto Bachelet - che ad oggi la somma totale dei contributi volontari alla riduzione dei gas climalteranti determinati da ogni singolo Stato ci porta grosso modo verso un aumento di 3 gradi centigradi di temperatura, più del doppio rispetto all'obiettivo che la comunità internazionale si è data tre anni fa a Parigi. Secondo gli ultimi report della Banca Mondiale, nel 2050 potrebbero essere 143 milioni i migranti climatici. Le prime vittime di questa situazione saranno i poveri, i migranti, i popoli indigeni, gli anziani, le persone con disabilità".
Sono scenari difficili da immaginare.
La posizione dell’Italia, per quanto riguarda il riscaldamento climatico, è monitorata dall’ISPRA, che fornisce le seguenti cifre: la stima tendenziale delle emissioni di gas serra prevedono un aumento totale rispetto all’anno scorso, pari allo 0,4%, elencando i vari settori in ordine decrescente rispetto al totale: consumo di gasolio per il trasporto su strada, trasporti in generale, riscaldamento. Si riducono invece (-1%) le emissioni per la produzione di energia perché cala il ricorso alle centrali termoelettriche.
Sempre I'ISPRA ci informa che il 2018 è stato l'anno più caldo della storia italiana da almeno due secoli. La temperatura media, nei dieci mesi fino ad ottobre è stata di 1,77 gradi centigradi più alta rispetto al valore medio, che fa riferimento al periodo 1961-1990.
Nel tempo il clima e le condizioni del Pianeta sono sempre cambiati e continueranno a modificarsi anche senza l'intervento umano; pero, è un atteggiamento ingenuo e poco lungimirante non considerare queste previsioni per modificare il percorso degli eventi a nostro favore, anche se ci sono margini d'incertezza. Ma l'incertezza ormai è relativa e riguarda solo l’intensità dei cambiamenti e non più l'andamento. Cioè si può discutere su quando avverranno i cambiamenti negativi ma ci sono pochi dubbi sul fatto che molti di essi prima o poi accadranno, più prima che poi.
Sempre I'ISPRA ci informa che il 2018 è stato l'anno più caldo della storia italiana da almeno due secoli. La temperatura media, nei dieci mesi fino ad ottobre è stata di 1,77 gradi centigradi più alta rispetto al valore medio, che fa riferimento al periodo 1961-1990.
Nel tempo il clima e le condizioni del Pianeta sono sempre cambiati e continueranno a modificarsi anche senza l'intervento umano; pero, è un atteggiamento ingenuo e poco lungimirante non considerare queste previsioni per modificare il percorso degli eventi a nostro favore, anche se ci sono margini d'incertezza. Ma l'incertezza ormai è relativa e riguarda solo l’intensità dei cambiamenti e non più l'andamento. Cioè si può discutere su quando avverranno i cambiamenti negativi ma ci sono pochi dubbi sul fatto che molti di essi prima o poi accadranno, più prima che poi.
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RispondiEliminaCome ho avuto modo di dirLe personalmente il futuro è nella : " micro-cogenerazione"
RispondiEliminaun italianissimo progetto del geniale Ing Palazzetti, che ha già trovato realizzazione in più di 2500 amministrazioni pubbliche del Nord italia .
(Riduzione delle emissioni nocive sino al 95 %)
(Riduzione dei costi e del consumo di oltre il 20 % )
....ma che alla fine sarà commercializzato dalla Wolkswagen per la nostra scarsa lungimiranza e la nostra l'arretratezza culturale.