Noi crediamo in una città aperta e solidale, fondata sul rispetto dei diritti civili e sociali e sulla salvaguardia dei beni comuni che non possono essere sacrificati a interessi egoistici e corporativi.
Prima di tutti l’Ambiente, la qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, la cura e bellezza dell’arredo urbano, gli spazi sempre maggiori concessi ai pedoni e alle piste ciclabili. Di fronte a questo principio non ci sono interessi di parte o miopi calcoli economici (privati o pubblici) che possano valere. La ricchezza ecologica ed economica della nostra città si misura sulla lunga durata di un progetto basato sulla bellezza, la creazione di aree verdi e il recupero delle piccole periferie abbandonate di Tortona. Vogliamo allargare gli spazi verdi e ridurre l'uso di mezzi inquinanti, incentivare l’utilizzo delle risorse rinnovabili e premiare il risparmio energetico, promuovendo stili di vita più sani e rispettosi dell'ambiente. Questo significa anche procedere con determinazione sulla strada della raccolta differenziata spinta e premiante dei buoni comportamenti civili.
La creazione di una città più bella e vivibile è la precondizione per una comunità solidale, perché la coesione sociale si fonda innanzitutto sulla condivisione di spazi di vita e lavoro a misura d’uomo, senza quartieri-ghetto o aree degradate e dismesse. Il futuro di Tortona si giocherà sulla valorizzazione e la bellezza del centro storico, ma anche sulla creazione di altri “centri” di vita sociale comunicanti tra loro in un’unica rete urbana (ex macello, ex campo nomadi, bocciodromo, Dellepiane, autoparco).
La Sicurezza matura in primis attraverso la coesione sociale e il rafforzamento di legami comunitari: lo smantellamento leghista (“decreto sicurezza”) della rete di accoglienza prefettura-enti locali-cooperative sociali per l’accoglienza dei richiedenti asilo, ha l’effetto di aumentare il disagio sociale e l’insicurezza. Noi siamo per il rispetto della legalità e per il mantenimento dell’ordine pubblico, ma nello stesso tempo pensiamo che il più potente fattore di sicurezza e ordine sia l’integrazione sociale dello “straniero” non la diffidenza e la sua esclusione dal tessuto civile.
La nostra società ha bisogno di solidarietà diffusa: i Servizi Sociali pubblici vanno implementati dalla rete delle Associazioni di Volontariato, a cui il Comune offre il suo sostegno logistico e organizzativo, facilitando la comunicazione e l'incontro tra le loro attività e le esigenze dei cittadini. Il rapporto virtuoso tra ente locale e Terzo Settore va nella direzione di una politica integrata di comunità, un nuovo Welfare partecipativo, capace di valorizzare con adeguati strumenti tutti i comportamenti donativi e pro-sociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
La “società aperta” in cui crediamo non arretra davanti alle sfide della globalizzazione: accoglie chi vuole integrarsi e lavorare nella nostra comunità e, insieme, affronta la sfida della concorrenza e dell’innovazione tecnologica. Un’Amministrazione moderna deve favorire l’imprenditorialità diffusa e la ricerca, non solo ospitare (passivamente) la grande distribuzione: vanno favoriti con politiche di fiscalità agevolata e bandi pubblici gli insediamenti produttivi ad alta intensità tecnologica, deve essere incentivata la costruzione di consorzi e l’imprenditorialità giovanile attraverso nuove opportunità di accesso al credito.
Guardare ad un mondo globale non vuole dire dimenticare il proprio territorio, ma investire nelle sue risorse con fantasia e spirito innovativo, affinché non muoia. Se non vogliamo che Tortona si confonda con tanti non-luoghi privi d’anima propria, bisogna investire con coraggio nella sua bellezza, nella sua capacità di attrarre turismo grazie al suo peculiare patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico. Questo significa mettere mano con coraggio a un sistema integrato di servizi e strutture ancora fragile: incentivare l’offerta recettiva, risanare la rete stradale, creare circuiti turistici specifici (le cantine, le strade di Coppi, i percorsi naturalistici ecc.) e una comunicazione-promozione del brand tortonese di alto profilo, cambiare il volto del centro storico, ospitare grandi eventi (festival musicali fissi calibrati su di un pubblico giovane, fiere delle attività economiche ecc.).
Le politiche ambiziose richiedono risorse finanziarie. La riduzione dei trasferimenti dello Stato centrale e la crisi economica degli ultimi dieci anni rendono necessarie politiche finanziarie rigorose. Il centro-sinistra ha realizzato in questi cinque anni una fondamentale opera di risanamento finanziario, colmando il disavanzo di bilancio della precedente amministrazione di centro-destra (con la sua sciagurata gestione delle municipalizzate). La finanza innovativa (sponsorizzazioni, ecc.), la ricerca di bandi nazionali e comunitari specifici per reperire nuove risorse finanziarie devono sempre accompagnarsi a una politica rigorosa di bilancio attenta alla dimensione dell’equità (lotta all’evasione e all’elusione fiscale). Dopo la stagione del risanamento economico ora è il momento delle scelte e degli investimenti innovativi. Ma per realizzarli non si può abbandonare il sentiero stretto tra spending review e investimenti produttivi, cedendo alle chimere del populismo irresponsabile.
Queste a grandi linee le sfide che ci attendono, che poniamo a noi stessi e che vogliamo condividere con tutti i tortonesi che vogliono ancora credere nei principi della giustizia sociale: la promozione del bene degli individui affratellati dallo spirito di solidarietà e comunità.
Nessun commento:
Posta un commento