Il PD di Tortona ha appreso con grande disappunto della adozione da parte della Giunta Regionale dell'atto aziendale dell'ASL AL, peraltro con aggiunta di provvedimenti ancora più restrittivi rispetto a quelli inizialmente previsti, nonostante da più parti fossero giunte rassicurazioni sulla possibilità in queste settimane di presentare osservazioni al piano stesso da parte dei Sindaci della provincia, delle Organizzazioni Sindacali di categoria, e da parte dei Partiti, al fine di migliorarne la funzionalità sui territori. In particolare nel caso del territorio tortonese le aperture fatte dalla Direzione Aziendale nell'Atto presentato non potevano essere sufficienti a delineare una nuova sicura identità e funzionalità per l'Ospedale di Tortona, ed il ruolo del nuovo Distretto Sanitario ci sembra ancora molto lontano dall'essere definito.
Sarebbe stato necessario quindi prevedere alcuni aggiustamenti, ma ancora una volta purtroppo l'Assessorato competente ha eluso ogni forma di confronto istituzionale con i territori.
Molti sindaci hanno già fatto pervenire alla presidenza della Provincia le loro lamentele, a cui seguono in queste ore quelle del PD di Tortona.
In questo quadro molto complicato, che ha visto il PD e l'Amministrazione della città sfidare apertamente l'Assessorato e la Presidenza della Regione, con posizioni e gesti sofferti da parte di molti sindaci ed iscritti al PD (come la restituzione delle tessere, ancora non rinnovate per l'anno in corso), anche per via delle molte sollecitazioni da parte dei cittadini attraverso associazioni spontanee e della Minoranza consiliare di Tortona, si è perfino scelto di intraprendere una azione legale contro la Regione presso il TAR.
Suona quindi anacronistica, illogica, strumentale e provocatoria l'uscita del Movimento 5 Stelle di Tortona, che, sostituendosi ai giudici amministrativi, sputa sentenze prima che queste vengano emesse, attacca una Amministrazione che ha sempre dato spazio alle iniziative sensate della Minoranza, e crea un minestrone tra i vari livelli del PD, non riuscendo a distinguere ruoli, competenze e responsabilità.
D'altronde la recente partecipazione a manifestazioni di piazza a Tortona al seguito di improvvisati capi popolo, con la rappresentanza della minoranza incompleta e dagli esiti a dir poco grotteschi, che, da parte un Consigliere del Movimento, hanno portato quasi alla vergogna, bene spiega la logica di queste uscite: non basate su fatti oggettivi, ma su evidenti stati di agitazione dei rappresentanti del M5S, i quali evidentemente devono giustificare molte cose al proprio elettorato, loro e non il PD, e tentano di recuperare terreno.
Sarebbe stato necessario quindi prevedere alcuni aggiustamenti, ma ancora una volta purtroppo l'Assessorato competente ha eluso ogni forma di confronto istituzionale con i territori.
Molti sindaci hanno già fatto pervenire alla presidenza della Provincia le loro lamentele, a cui seguono in queste ore quelle del PD di Tortona.
In questo quadro molto complicato, che ha visto il PD e l'Amministrazione della città sfidare apertamente l'Assessorato e la Presidenza della Regione, con posizioni e gesti sofferti da parte di molti sindaci ed iscritti al PD (come la restituzione delle tessere, ancora non rinnovate per l'anno in corso), anche per via delle molte sollecitazioni da parte dei cittadini attraverso associazioni spontanee e della Minoranza consiliare di Tortona, si è perfino scelto di intraprendere una azione legale contro la Regione presso il TAR.
Suona quindi anacronistica, illogica, strumentale e provocatoria l'uscita del Movimento 5 Stelle di Tortona, che, sostituendosi ai giudici amministrativi, sputa sentenze prima che queste vengano emesse, attacca una Amministrazione che ha sempre dato spazio alle iniziative sensate della Minoranza, e crea un minestrone tra i vari livelli del PD, non riuscendo a distinguere ruoli, competenze e responsabilità.
D'altronde la recente partecipazione a manifestazioni di piazza a Tortona al seguito di improvvisati capi popolo, con la rappresentanza della minoranza incompleta e dagli esiti a dir poco grotteschi, che, da parte un Consigliere del Movimento, hanno portato quasi alla vergogna, bene spiega la logica di queste uscite: non basate su fatti oggettivi, ma su evidenti stati di agitazione dei rappresentanti del M5S, i quali evidentemente devono giustificare molte cose al proprio elettorato, loro e non il PD, e tentano di recuperare terreno.
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